Grandi innovazioni dei peelings all’ European Congress of Aesthetic Medicine che si è appena tenuto a Roma e che ha riunito medici estetici provenienti da 30 diversi paesi.
Pelle in primo piano: la bellezza è oggi una pelle levigata a tutte le età, perchè grazie a queste nuove preparazioni possiamo ottenere (e soprattutto mantenere) una pelle di porcellana. Sono i peelings biostimolanti, prodotti di nuova generazione, che non puntano tanto sulla esfoliazione cutanea, ma sì allo stimolo sottocutaneo. Qui si ha il derma, impalcatura di sostegno della pelle : applicando regolarmente queste sostanze, si incrementa la produzione di collagene, la micro-circolazione, l’elasticità e il turgore cutaneo, e questo da alla pelle un aspetto più giovane e levigato, senza rughe.
Questi peelings sono tutti prodotti a stretto utilizzo del medico estetico,che li applica dopo aver scelto la formula più idonea in base al tipo di pelle del paziente, la presenza di macchie, il grado di invecchiamento cutaneo. I peeling biostimolanti possono contenere retinolo, arbutina, aloe, acido fitico, vitamina C ed altre sostanze schiarenti e/o biostimolanti. In 4/8 sedute settimanali cancellano le macchie e ringiovaniscono la pelle di circa 10 anni: creano arrossamento per un certo periodo ma ci si puó truccare tranquillamente. Ovviamente, al trattamento ambulatoriale, si affianca quello cosmetico a casa. I peelings richiedono una protezione solare 50.
Quando la pelle è severamente invecchiata si ricorre a peelings più profondi che comportano effetti post-intervento un più complessi ( uso di acido retinoico, tricloroacetico, esfoliazione, medicazioni, ecc) ma con un pó di pazienza riportano la pelle al rosato di un bebè , con un ottimo potere liftante.
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Non solo Filler
Perché un filler a base di acido jaluronico non è solo un filler? Il filler riempie le rughe, da volume a labbra e zigomi, distende il viso, ma non solo.
Un test effettuato presso l’Università del Michigan dal professor Frank Wang, ha dimostrato che iniettando acido jaluronico sul braccio di alcuni pazienti e analizzandone successivamente il derma, c’era un aumento di produzione di collagene sottocutaneo. Queste fibrille di collagene avvolgevano le particelle di jaluronico.
Varie sono le ipotesi sull’azione biostimolante dell’acido jaluronico. Ma l’ipotesi più accreditata sul meccanismo di neosintesi di collagene sembra essere quella che coinvolge il fibroblasta, la cellula che produce fibre di collagene. Sembra che la distensione meccanica del fibroblasta da parte delle microparticelle di jaluronico iniettato, agiscano da stimolo per la produzione di nuovo collagene. Questo spiega il ringiovanimento generale del volto, che si ha quando si effettuano micro-iniezioni di acido jaluronico. Quindi, non solo filler, ma anche biostimolante in grado di rendere la cute più elastica.