
Dipinto dell’artista Anna Terzoni
Il coraggio di essere se stessi è un lavoro che dura tutta la vita.
Potenziare la nostra sicurezza é una ginnastica continua che inizia traballante nell’adolescenza per prosegueguire poi, a fasi alterne, durante gran parte dell’età adulta. Così procede la nostra vita, tra tentativi ed errori, mentre cerchiamo di acquisire sicurezza: non piacersi, sentirsi insicuri, è come avere un serial killer dell’anima che poco a poco va annientando tutte le nostre iniziative. La ricerca del bello, di un piacevole aspetto fisico, come anche costruire intorno a se un ambiente gradevole, fa vivere meglio e da armonia interiore , ma da adolescenti il corpo si vive male. Non ci si accetta. Si ingigantiscono i difetti.L’insoddisfazione nei confronti della propria immagine viene dichiarata dal 78% delle ragazze e dal 54% dei maschi.
Che cosa non piace? Non essere conformi ai modelli proposti da tv e magazines rosa e glamour, dove altezza, magrezza e muscoli sono la misura di quanto si vale nella vita.
Quali sono dunque i serial killer dell’anima?
-inseguire di modelli spesso irragiungibili dello spettacolo e dello sport
-confrontarsi con i compagni e amici più “fichi” o “fighi” ( in apparenza)
-Paragonarsi con genitori giovani e di forte appeal e sicurezza
-La spinta dei genitori a correggere nell’adolescente qualche difetto fisico,anche quando il problema non esiste. Non si può incolpare un adolescente se il modello che propongono i media sono veline e calciatori muscolosi.
-Ma sappiamo bene che gli standard di bellezza dipendono dai modelli culturali ed esistenziali proposti. Non basta quindi mollare un giovane davanti alla tv o sbarazzarsene con uno scooter o con una macchinetta pensando che questi desideri lo renderanno felice e sicuro. É necessario guidare il gusto degli adolescenti, la sicurezza di se e l’accettazione della propria struttura fisica in modo non aleatorio . Non con fatui modelli da copertina, ma attraverso canoni filosofici, estetici più colti e più profondi. E soprattutto
-valorizzando ciò che di positivo ed personale ogni corpo possiede nella sua unicità.